Attualità

Con il convegno “Giovani e lavoro” si conclude la due giorni della Camera del Lavoro CGIL Ruvo di Puglia

Si è conclusa con un convegno a Palazzo Caputi, venerdì 10 novembre, la due giorni di formazione organizzata da Alessandro Pellegrini, coordinatore della Camera del Lavoro CGIL Ruvo di Puglia, e dedicata al tema dell’occupazione e del pensionamento.

Dopo la presentazione del libro “Sempre dalla stessa parte” di Gianni Forte, nella Sala Conferenze della Pinacoteca Comunale, il 9 novembre, il focus si è concentrato sul rapporto tra giovani e lavoro in Puglia e quanto è emerso durante il convegno sconcerta ma non stupisce: forte emorragia di talenti verso l’estero, aumento dei “neet”, notevole aumento dei giovani tra 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano; disoccupazione in Puglia, attestata al 40%, comprendere come si debba investire con efficacia sulle politiche lavorative e giovanili.

Ne sono convinti Alessandro Pellegrini e i relatori: il sindaco di Ruvo di Puglia Pasquale Chieco; il sociologo Leonardo Palmisano; Andrea Mastrototaro, segretario di Nuove Identità di Lavoro CGIL; Francesca Pietroforte, consigliera della Città Metropolitana di Bari con delega Ai Beni Culturali e  Gigia Bucci, Segretaria Generale della Camera del Lavoro CGIL della Città Metropolitana di Bari.

La sala non è molto gremita e, tra i presenti, sono pochi coloro a cui l’incontro è dedicato: i giovani under 30. Giovani che (forse) diventeranno i pensionati di domani.

Pellegrini introduce il convegno chiedendosi se, per suo figlio, valga la pena studiare se, alla fine, sarà costretto ad allontanarsi dalla sua terra in cerca di lavoro. Il sindaco, come giuslavorista, punta il dito contro la mancanza di efficaci politiche di lavoro: si tutela – giustamente – soprattutto chi ha un lavoro, ma non si investe su chi lo cerca e su chi lo ha perso, creando una progressiva marginalizzazione. E anche chi svolge un lavoro, è soggetto a una forte pressione fiscale. Al centro delle politiche statali, deve ritornare il valore del lavoro.

A livello locale, Chieco intende perseguire una delle linee programmatiche della sua amministrazione, ossia trasformare il Comune in «una sorta di Agenzia di sostegno e di promozione del territorio» che passa attraverso politiche di supporto all’occupazione da attivare in sinergia con le imprese.

Interviene il sociologo Leonardo Palmisano il quale ritiene che, alla luce dei dati sconfortanti sull’occupazione e sulla scarsa appetibilità dei poli universitari in Puglia, la soluzione sia nella ricentralizzazione dei Centri per l’impiego e nella riduzione della burocrazia a tutti i livelli. Inoltre, è necessario favorire la creazione di impresa tra cittadini italiani e stranieri, per cui sarebbe opportuno modificare o abolire la Bossi-Fini.

La consigliera metropolitana Francesca Pietroforte presenta quelli che sono gli strumenti di sostegno a lavoro neo adottati e adottandi a Bari e, si spera, nella Città Metropolitana: Porta Futura, un Centro per l’Impiego “più evoluto” e la Banca della Terra Metropolitana, attraverso cui saranno promosse attività di sostegno all’imprenditoria agricola su terreni confiscati alla malavita. In fondo, ai giovani non interessa percepire un reddito di cittadinanza, sono distaccati e lucidi sulla situazione che stanno vivendo: vogliono solo che siano attivate reali ed efficaci politiche di sostegno all’occupazione.

Conclude Gigia Bucci che ringrazia Pellegrini per questa due giorni di formazione che coinvolge diversi attori sociali, tra cui i pensionati. Bucci ritiene che a livello comunale, si potrebbero investire le aliquote Irpef in politiche occupazionali e, a livello nazionale, si dovrebbe detassare il lavoro. Inoltre ricorda come la CGIL, con la Carta Universale dei Diritti dei Lavoratori, abbia presentato al Parlamento un progetto di legge di iniziativa popolare tesa alla creazione di un nuovo Statuto delle Lavoratrici e dei Lavoratori, non in concorrenza con quello degli anni Settanta.

Ma quello a cui lei tiene è che sia riconosciuta un’effettiva parità tra uomini e donne, queste ultime le prime a essere penalizzate dai tagli aziendali e le prime a essere ricattabili, cioè a lavorare a condizioni diverse da quelle previste sul contratto: ma questo è uno stato che vivono tutti. «Ricordate che la CGIL è accanto a tutti, anche ai non iscritti» conclude.

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