CHIECO: “CARO DINO, L’INTITOLAZIONE E’ UN MODO PER TENERTI SEMPRE VICINO”
Il discorso del sindaco Pasquale Chieco relativo all’intitolazione della caserma “Cataldo Stasi” dei Carabinieri di Ruvo di Puglia. Un discorso sentito, commosso, che è un modo di dire grazie al sacrificio di Cataldo Stasi, di stare vicini a papà Francesco e alla sua famiglia.
Autorità civili autorità militari cittadine e cittadini di Ruvo di Puglia,
Questa mattina siamo qui per intitolare la nuova stazione dei Carabinieri della nostra città, una nuova e moderna sede che abbiamo fortemente voluto e che rappresenta il segno tangibile e permanente di come la nostra comunità senta forte la vicinanza dell’Arma di come avverta quella prossimità ai cittadini che connota il rapporto dei Carabinieri con cittadini.
Una vicinanza e un rapporto che oggi diventa ancora più profondo e intenso perché questa nuova caserma della nostra città viene intitolata
a un grande Ruvese,
a un figlio di questa città di cui andiamo orgogliosi.
Sono tanti i valorosi servitori dello Stato e della Libertà a cui la nostra città ha dato i natali.
Alcuni di questi hanno perso la vita compiendo il loro dovere: per contrastare la mafia, la criminalità, il terrorismo, il fascismo. Di ognuno di loro cerchiamo di ricordarci, a tanti di loro abbiamo intitolato luoghi pubblici e dedicato commemorazioni.
Questa stazione porterà il nome di Cataldo Stasi, Dino per familiari e amici
Intitoliamo questa stazione a Dino Stasi perché il suo valore, la sua dedizione, il suo senso dello Stato sono stati esemplari, e noi vogliamo che continuino a essere un esempio per sempre, per tutte e tutti noi e soprattutto per le nuove generazioni.
Per questo vogliamo coltivarne la memoria
Dino Stasi ha scelto da che parte stare: dalla parte giusta,
da quella parte ha scelto di militare e a quella parte ha dedicato la sua vita.
È caduto per la mano violenta e infame. Resti su questi assassini criminali la nostra perenne riprovazione.
Ma noi, noi Ruvesi, oggi siamo qui per rinnovare la nostra scelta di campo, per scegliere anche noi, ancora una volta di stare dalla parte della giustizia, della legge, dalla parte della legalità, dalla parte delle istituzioni.
E voglio ricordare lo sgomento e il dolore indicibile in cui cadde l’intera comunità ruvese per la tragica scomparsa di Dino: fu un fatto che segnò in maniera indelebile la recente storia civile della nostra città.
Ma non posso qui non pensare al dolore dei familiari, al papà Francesco e alla mamma Concetta che non c’è più, al fratello Michele e alla sorella Carmela e a tutti gli altri familiari. Non posso non rivolgere stamattina il mio pensiero più affettuoso a Francesco Stasi, il padre di Cataldo, che
Caro Francesco, padre che hai dovuto convivere con il dolore più grande che possa toccare a un genitore: la perdita di un figlio.
Questa intitolazione era da tempo un tuo desiderio, ne abbiamo parlato tante volte e ti ringrazio per la paziente determinazione con cui hai aspettato questo giorno. Ecco, vedi, finalmente questo desiderio, che in realtà non era solo il tuo, ma che condividevamo in tanti si fa concreto.
Non lenisce il dolore, non chiude la ferita, certo, ma ti dà il segno della nostra vicinanza, della volontà di una intera città di onorare tuo figlio.
E in chiusura mi permetterai di rivolgere proprio a Dino Stasi un pensiero particolare di gratitudine.
Caro Dino, questa intitolazione è un modo per tenerti sempre con noi qui a Ruvo, il posto da cui sei partito per fare il tuo lavoro, come tanti ragazzi del Sud. Grazie per il tuo sacrificio, grazie per il tuo esempio, faremo in modo che diventi parte della nostra vita quotidiana.
Anche grazie a questo estremo sacrificio, Ruvo di Puglia, la città di Cataldo Stasi, sarà ora e per sempre un luogo del cuore in cui tutti i Carabinieri sono e saranno sempre a casa.