BIAGIO PELLEGRINI INTERVIENE NELLA POLEMICA A DISTANZA TRA PAPARELLA E MONTARULI: "VI SPIEGO LA VIOLENZA MURARIA"
Non si fermano le polemiche relative al discorso fatto in Piazza Matteotti da Antonello Paparella, candidato sindaco del centro-destra. Dopo la replica di Caterina Montaruli, interviene nella vicenda Biagio Pellegrini, coinvolto direttamente nella vicenda, che fornisce la sua versione dei fatti relativa “alla violenza muraria” subita.
“La storia della violenza muraria che ha distrutto casa mia è tutta scritta nelle carte e nei fatti che ogni persona di buon senso può verificare facendo una passeggiata tra via Tommaso Fiore e Via Togliatti, o semplicemente consultando Google Maps visione aerea, che individua una sporgenza anomala che va dal piano interrato al terrazzo, determinando una mastodontica preclusione di veduta laterale ed obliqua, con riduzione di luce e con improprio affaccio del vicino che nuoce alla abitazione del sottoscritto. Tutto il resto è pura fantasia ed alienazione che cerca di nascondere un misfatto ed un danno gravissimo alla dignità e rispettabilità di leggi e persone. Anche il riferimento alla sentenza del TAR è una mistificazione, visto che il tribunale si è pronunciato sull’urgenza dell’intervento richiesto di sospensione dei lavori che, a causa della abilità nel ritardare il rilascio della documentazione necessaria da allegare al ricorso, ha fatto scadere i termini per il procedimento di urgenza. In sostanza è stato “respinto il provvedimento di urgenza”, ormai inattuale vista la frettolosa conclusione della costruzione, ma nulla ha precluso per la valutazione nel merito della vicenda.
E’ veramente patetica e suggestiva la versione fornita per spiegare la mia opposizione. Io avrei creato ostacoli all’ampliamento per rivalità professionali. In sostanza avrei preso a pretesto uno stupro alla mia tranquillità domestica e familiare per una battaglia su … questioni scolastiche? E quali sarebbero questi motivi professionali così gravi che mi avrebbero spinto a portare avanti processi in campo civile, penale ed amministrativo?
La domanda è una sola. Quale altro privato cittadino ha (o avrebbe) avuto un tale permesso di ampliamento selvaggio che non tiene conto che ogni autorizzazione viene rilasciata “fatti salvi, riservati e rispettati i diritti di terzi?” e perché non è stato mai chiesto al “vicino” il consenso ad una tale autorizzazione se tutto era in regola?
Chiunque può farsi un’idea precisa della vicenda, basta guardare attentamente i luoghi e le carte, anche quelle dei periti tecnici di due tribunali, che non sono periti tecnici di parte (né dell’una né dell’altra)”.
L’ unico dato di fatto e’ costituito dal fatto che nessun magistrato finora abbia disposto l’ abbattimento dello “stupro”. Tutto il resto sono solo chiacchiere e distintivo..
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l’unico fatto certo è che fino ad ora la strategia è stata quella di trovare mille cavilli perchè il processo non venisse celebrato, nonostante la conclusione del Consulente tecnico d’ufficio (nominato dal tribunale) che ha scritto nero su bianco che l’ampliamento va demolito per il ripristino dei luoghi.