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BASILE: DALLA NAZIONALE ALLE 500 CON CAPO D’ORLANDO

Nel 2003 arriva un bronzo europeo. Il 2004 è un anno indimenticabile: eletto miglior giocatore del Campionato di Serie A, conduce l’Italia a un’epica vittoria in amichevole contro gli USA (segnando 27 punti marcato da un LeBron James non ancora ventenne) e poi al leggendario argento olimpico (ne segna 31 nella semifinale contro la Lituania). Si parla dell’NBA interessata a lui: New Jersey Nets (non ancora trasferitisi a Brooklyn)? No, resta a Bologna per il gran finale: l’anno successivo è ancora Scudetto, vinto in finale contro la Pallacanestro Olimpia Milano grazie al tiro sullo scadere di Rubén Douglas proprio su assist del ruvese.

Ricordo chiaramente quella serata: avevo appena terminato l’ultimo allenamento della stagione di minibasket e il coach della squadra, il Professor Biagio Di Gioia (chiunque abbia mai toccato una palla a spicchi, qui, ha giocato almeno una volta per lui) chiuse la sessione dicendo: <<Ora tutti a tifare Bologna e Gianluca Basile, orgoglio ruvese, nella finale contro Milano>>. Non potevo aspettarmi che quella sera avremmo assistito ad una delle partite più famose della storia del basket italiano.

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Quell’Estate, Basile tornò persino a Ruvo: venne organizzato un incontro in piazza con il campione azzurro. Una folla enorme, tanti ragazzini come me. Io addirittura marinai l’oratorio per ottenere l’autografo di Gianluca, su un cartoncino, tutt’ora custodito gelosamente. Non potevamo sapere che la gioia più grande della sua carriera stava per arrivare. Quell’Estate Gianluca lascia Bologna e vola a Barcellona. Sì, un ruvese nella stessa società del Fifa World Player e futuro Pallone d’Oro Ronaldinho. In Catalunya resta sei indimenticabili anni e vince 2 Campionati, 3 Coppe del Rey, 2 Supercoppe Spagnole e, soprattutto, l’Eurolega 2009-10 ancora una volta a Parigi-Bercy, dopo averla solo sfiorata a Bologna nel ’99 e nel 2004. E’ l’apoteosi di una carriera in cui tutti hanno amato lui e la sua decisiva leggerezza.

Nel frattempo aveva lasciato la Nazionale (209 presenze), dopo la delusione subita da capitano ai Mondiali 2006 (in cui sbagliò anche i tre tiri liberi del pareggio negli ottavi contro la Lituania). Nel 2011 torna in Italia: Cantù, poi Milano. Dopo la negativa esperienza milanese pensa al ritiro, poi la chiamata del suo amico Gianmarco Pozzecco, coach dell’Orlandina Basket, accettata. Gianluca riparte dalla A2 ma ritrova l’amore per la pallacanestro: torna decisivo. A Capo d’Orlando Basile incontra un altro talentuoso ragazzo lanciato da Ruvo, Tommaso Laquintana, miglior giovane degli ultimi campionati di LegaDue, che si sta imponendo a grandi livelli in Serie A: è la chiusura del cerchio.

Il 25 Ottobre 2015, Basile raggiunge quota 500 partite in Serie A. Poi il resto è storia di questi giorni, anzi del 2 giugno prossimo

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