Cronaca

ARRESTATO LATITANTE ANDRIESE: PROVO’ IL COLPO ALL’UNICREDIT DI RUVO

Fremeva dalla voglia di incontrare la moglie che lasciava Andria per raggiungerlo a Marittima, frazione del comune di Diso. Il pedinamento amoroso ha consentito ai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, coadiuvati da quelli del Comando Provinciale di Lecce, di arrestare il latitante andriese Giuseppe Magno, ricercato dal 4 dicembre scorso per i reati di tentata rapina in concorso, tentato omicidio aggravato, nonché di detenzione illegale di armi.

Fu l’autore della tentata rapina, unitamente ad altri complici e con l’utilizzo di artifizi esplosivi del tipo c.d. “marmotta”, dello sportello ATM della filiale Unicredit di Ruvo di Puglia. Nella circostanza, l’attività dei malfattori fu interrotta dall’arrivo sul posto di una guardia giurata che era stata prima minacciata con armi da fuoco dal Magno e dai suoi sodali, quindi fatto oggetto, fortunatamente senza conseguenze, di proditoria azione di fuoco.

Magno era destinatario anche di una O.C.C.C emessa dalla Procura della Repubblica di Larino, a seguito delle indagini svolte dalla Compagnia Carabinieri di Termoli in relazione ad un furto avvenuto, in concorso con altre 3 persone non identificate, il 04.07.2018 nel comune di Petacciato (CB) ai danni di uno sportello bancomat.

Le indagini, condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari secondo metodi tradizionali e attraverso l’esecuzione di un’intensa attività tecnica, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, di cui quello stesso ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) ha condiviso la linea ed autorizzato puntualmente le operazioni.

Le investigazioni finalizzate alla cattura di Magno Giuseppe hanno avuto un’accelerazione nell’ultima decade dello scorso mese, atteso che erano state acquisite risultanze secondo le quali, approfittando del contingente stato di emergenza sanitaria, il ricercato aveva in animo di organizzare un furto di cassaforte presso un ufficio postale n.m.i., in previsione del caricamento di contanti per il pagamento di pensioni.

Successivamente all’arresto del pregiudicato andriese, nel domicilio leccese dello stesso, sono stati rinvenuti e sequestrati apparati ricetrasmittenti, 2 telefoni cellulari, strumenti e materiale da effrazione.

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