ANTONINO, CONTINUA A SUONARE PER NOI
Erano le ore 11:06 di una calda e afosa mattina di luglio, quando, improvvisamente, un silenzio assordante ha vibrato sui binari di un treno, nelle campagne fra Andria e Corato.
A distanza di tre anni da quel tragico incidente non resta che la tristezza, la solitudine e i ricordi.
E, in questo terzo anniversario, non possiamo non ricordare Antonino e le altre ventidue vittime di una tragedia evitabile.
Antonino, i suoi quindici anni e i suoi sogni si sono spenti bruscamente in una distesa di uliveti.
La passione per la musica, l’amore per la tromba e tanta voglia di vivere.
Antonino aveva da poco superato l’esame al conservatorio e, durante il periodo estivo, ogni mattina, si recava a scuola per recuperare un debito a una materia. Sveglia presto, colazione, zaino in spalle e stazione: era questa la routine di Antonino. Ma, quella mattina, fu diverso. Aveva sostenuto un esame ed era stato invitato dal professore a tornare a casa, per riposarsi, e ritornare nel pomeriggio. Sin dal mattino il padre lo aveva dissuaso dal recarsi a scuola ma lui aveva insistito nel farlo.
Zaino in spalle, stazione e… vuoto.
Un vuoto che nessuno potrà colmare nel cuore di quanti conoscevano Antonino e le altre vittime.
Un vuoto che può trovare rifugio solo nella musica. Un parco a lui dedicato nel 2017 al primo anniversario dalla sua scomparsa aiuta a trovare refrigerio.
“La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori”, era questa la citazione in cui Antonino ritrovava espressa la sua passione.
E oggi, Antonino, continua ancora a suonare per noi e a non farci sentire il silenzio che c’è fuori.