Palazzo Avitaja

“A costo di andare nelle piazze, ma la nostra attività scolastica non si fermerà!” è il grido del Tannoia di Ruvo di Puglia

«A costo di andare nelle piazze, ma la nostra attività scolastica non si fermerà!» è il grido di protesta e di impotenza di Nunzia Tarantini, dirigente scolastica dell’Itset “P.A.M. Tannoia” di Ruvo di Puglia, ieri, nel corso del Consiglio Comunale d’urgenza di importanza così vitale da essere convocato senza passare per l’iter procedurale richiesto dal Regolamento Comunale.

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La dirigente scolastica dell’Itset Tannoia di Ruvo di Puglia, Nunzia Tarantini

La Sala Pertini di Palazzo Avitaja era gremita di studenti, soprattutto del primo anno, di docenti e genitori, ansiosi di conoscere il loro destino che, in fondo, si può definire già tracciato.
Il sindaco Pasquale Chieco, vicino alla comunità, è in quotidiano contatto con il sindaco della Città Metropolitana, Antonio De Caro, per trovare una soluzione a quello che è uno degli esempi dei disastri della scuola italiana: la fatiscenza degli edifici scolastici.
«La fase successiva di emergenza sarà gestita in modo e con modalità a basso disagio» ha rassicurato il primo cittadino. La «fase successiva» è il trasferimento della comunità scolastica, anzi «famiglia», nell’edificio che è stato già sede dell’allora ITC Tannoia, in via Santa Barbara. Tre piani che il Corpo Forestale dello Stato ha già liberato: presto, lascerà anche il primo piano, sede legale, per stabilirsi altrove. Quindi il 9 gennaio, quando riprenderanno le lezioni dopo la pausa natalizia, c’è il posto dove poter studiare. Agibile. Diciannove aule. Ma mancano i laboratori, la palestra e tutti i locali che consentono di svolgere quelle attività extracurriculari necessarie per la formazione degli studenti. E’ questa la preoccupazione della professoressa Tarantini, dello studente del quinto anno Pasquale Esposito, dei genitori e dei docenti.
In più, questa situazione si è creata in concomitanza con le Giornate dell’Orientamento e si teme che questo possa incidere, in negativo, sul numero di iscrizioni.

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Lo studente Pasquale Esposito

«Non dovevamo trovarci qua oggi. Della fatiscenza della sede dell’Itset in via Madonna della Grazie avevano fatto denuncia già i miei predecessori, ma sono rimasti inascoltati. Parlano di ristrutturazione funzionale. Ma servirà? Non sarebbe meglio una nuova sede, da costruire ex novo?» suggerisce la professoressa Tarantini, esasperata. Perché poi già dall’otto agosto scorso era stata consegnata agli uffici tecnici della Città metropolitana una relazione tecnica nella quale si evidenziavano possibili cedimenti strutturali ma, da parte della Città Metropolitana, solo silenzio. Fino alla circolare dell’otto dicembre con cui si imponeva la chiusura della sede.
A dire il vero, entro il 31 dicembre di quest’anno dovrebbe giungere una perizia, da parte dei tecnici della Città Metropolitana, che, in questi giorni, stanno ispezionando il resto dell’edificio, la parte più antica sullo stato della stessa. Se non si dovessero riscontrare problemi funzionali, non sarebbe da escludere la possibilità che si possa tornare a studiare nelle aule ivi situate.
«Non dimenticate che questa è una situazione di emergenza e che non durerà sempre. Durerà il tempo necessario per trovare una soluzione adeguata e definitiva, ma non durerà sempre».
Intanto, come in tutte le emergenze, come in tutti i disastri – in questo caso il disastro della scuola italiana – è stata costituita un’ unità di crisi, formata da rappresentanti degli studenti, rappresentanti dei genitori, da docenti, tra cui collaboratori della dirigente scolastica, dalla stessa Nunzia Tarantini, dal sindaco Chieco e dai componenti della terza commissione consiliare.

L’unità di crisi monitorerà quotidianamente la situazione. In seguito, c’è stata l’approvazione unanime da parte dei consiglieri, dopo la riunione dei capigruppo, per il prosieguo di tutti gli atti dell’Amministrazione Comunale idonei a risolvere la situazione del “Tannoia” e per il coinvolgimento della Città Metropolitana, alla quale è demandata l’edilizia scolastica, e della Regione Puglia nei finanziamenti necessari per gli interventi di ripristino della sede di via Madonna delle Grazie.
Perché l’Itset Tannoia rimarrà a Ruvo di Puglia; continuerà a essere il punto di riferimento per i comuni limitrofi e per i ruvesi stessi. E perché questo accada è necessaria la concreta sinergia tra scuola e istituzioni. Senza retorica.

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